
“Mio figlio Arrigo, un ragazzo innamorato della vita, dopo anni di lotta contro la malattia è morto suicida. Come famiglia, abbiamo patito un sistema inadeguato che ci ha fatto sentire soli e senza strumenti. Oggi un ragazzo su sette al mondo convive con la malattia mentale (fonti OMS). La Fondazione Vecchioni nasce per trasformare il dolore in impegno condiviso "
Presidente
Combattiamo lo stigma e sosteniamo le famiglie con strumenti concreti, comunicazione, reti e partenariati.
"Certamente il fatto di aver convissuto gomito a gomito con la malattia mentale per sedici anni e di esserne stata alla fine sopraffatta nel modo più crudele, è stata la molla di partenza.
Ma durante quel lungo percorso doloroso, ho anche toccato con mano come la legge 180 dovuta al genio di Franco Basaglia - quella che impose la chiusura dei manicomi, luoghi di solo contenimento sociale dove l’intervento terapeutico consisteva nell’annullamento della persona - abbia lasciato a metà il rivoluzionario percorso iniziato per restituire dignità agli ammalati.
Non venne infatti mai portata a compimento la parte di psichiatria sociale prevista nel contempo, nelle varie forme di supporto territoriale, che avrebbero dovuto istituire servizi di igiene mentale adeguati a tutti gli ammalati.
L’esperienza purtroppo mi fa dire che chiunque soffra di una qualche forma di malattia mentale trova quasi sempre un’offerta sanitaria assolutamente insufficiente e liste d’attesa incredibilmente inaccessibili. Così finisce che le persone si ritrovano spesso in posti dove non dovrebbero stare con conseguenze deleterie. I medici e il personale sanitario sono troppo pochi, a volte inadeguati, a volte sfiniti e non in grado di svolgere bene il proprio lavoro.
Le famiglie si sentono abbandonate in un vortice di problemi che non sanno gestire e se i figli sono maggiorenni, vengono escluse da qualsiasi progetto terapeutico. Spesso sbagliano per mancanza di indicazioni, sole di fronte a un familiare da maneggiare con cura dove a volte la cura non c’è.
Sovente sono esse stesse vittime degli stereotipi che avvolgono questo tipo di malattie. E qui interviene lo stigma che spesso i malati vivono sulla loro pelle e si trovano di fronte ad una realtà che di fatto li emargina e li allontana, nonostante la Carta delle Nazioni Unite e la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità ribadiscano il principio della loro partecipazione alla vita sociale.
Inoltre, garantire a tutte e tutti il diritto a un progetto di vita fondato sulle proprie inclinazioni, desideri e potenzialità, significherebbe creare una società non solo più giusta, ma anche più ricca.
Ecco questo io nella moderna Milano non l’ho percepito.
Fino alla tragedia.
Così ho finito per accartocciarmi su di me e andare anche io dietro a quella voglia di non vivere, in nome di quello che mi era stato portato via.
Ma anche da un isolamento autoimposto ti accorgi che il disagio giovanile cresce a dismisura e che i suicidi tra i ragazzi si fanno sempre più numerosi. E poi apprendi che secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, un adolescente su sette soffre di disturbi mentali, tra ansia, depressione e disturbi alimentari.
Così succede che un giorno io e mio marito Roberto, papà di Arrigo, un ragazzo dolce e spiritoso, dotato di un’intelligenza straordinaria, che ha combattuto come un guerriero e infine è morto suicida a 36 anni, Francesca, la sorella maggiore, Mimmo, lo zio, Anna, mia cugina, e un pugno di amici particolarmente sensibili all’argomento, decidiamo di fare la nostra piccola parte.
Perché altri genitori non sentano la nostra stessa solitudine, per tentare di far capire alla gente che la malattia mentale è una patologia come qualsiasi altra e che lo stigma non deve più abbattersi sui malati psichiatrici e sulle loro famiglie.
Nasce così la FONDAZIONE VECCHIONI"
Daria Colombo - Presidente Fondazione Vecchioni
La Fondazione Vecchioni si basa sulla convinzione che ogni persona abbia diritto a un progetto di vita basato sui propri desideri e potenzialità. Ma troppo spesso chi vive un disagio psichico incontra stigma, solitudine e servizi carenti. Missione della Fondazione è combattere lo stigma attraverso campagne, incontri nelle scuole, conferenze, affinché la malattia mentale sia considerata come ogni altra patologia. Intendiamo inoltre dare un supporto alle famiglie con ascolto e strumenti concreti per affrontare la quotidianità.
La Fondazione si attiverà, là dove necessario, per tentare di modificare la cultura di questo Paese, combattendo gli stereotipi verso le persone con malattie mentali, dove lo stigma agisce relegandole ai margini di una società incapace di includerle realmente.
Si attiverà, inoltre, per offrire supporti concreti a partner che si occupano di famiglie che vivono l’esperienza del disagio mentale.
Fra i fondatori innanzitutto la famiglia. La Presidente è la mamma di Arrigo, Daria Colombo. Tra i fondatori c’è anche il papà Roberto Vecchioni e la sorella Francesca (vicepresidente). Lo zio Giovanni Colombo, la cugina Anna Benini ed un gruppo di amici affiatato che credono nel progetto. Nella Fondazione è presente il comitato scientifico, che guida le scelte più tecniche, affiancato da altri comitati dedicati ai diversi ambiti.
Campagne, scuole, media, eventi.
Mappatura e connessione delle organizzazioni sul territorio
Strumenti, orientamento, aiuti concreti
La Fondazione, attraverso progetti di comunicazione e advocacy, si attiverà per tentare di modificare la cultura di questo Paese, combattendo gli stereotipi verso le persone che vivono la malattia mentale, ancora oggi identificate come “inadeguate” o “inferiori”, e verso le quali lo stigma agisce relegandole ai margini di una società incapace di includerle realmente.
Lo faremo attraverso campagne di comunicazione, eventi di sensibilizzazione utilizzando anche la musica come strumento di interrelazione tra le persone
Trova vicino a te chi può ti può aiutare.
Molto spesso le famiglie che hanno un convivente con un disagio mentale o con una forma acclarata di patologia, non sanno come comportarsi o a chi rivolgersi per essere aiutate con dei consigli, delle informazioni, dei suggerimenti, o per ottenere aiuti economici.
Ma anche semplicemente per non sentirsi sole.
Avere a portata di mano uno strumento che consenta loro di reperire agevolmente il luogo più vicino dove rivolgersi per essere supportate da qualcuno, sarà un grande passo avanti e uno strumento assai utile.
La scelta di agire in partenariato con associazioni presenti su tutto il territorio italiano, individuabili attraverso il database che verrà messo a disposizione dalla Fondazione Vecchioni darà modo alle famiglie che vivono situazione di difficoltà a causa di un familiare che soffre la malattia mentale, di poter rivolgersi a strutture selezionate.
Qui potranno trovare accoglienza, ascolto e una scelta di soluzioni adatta alle diverse situazioni.
La Fondazione Vecchioni lavorerà per un Paese dove parlando di salute mentale, nessun/a paziente si senta definito/a dalla diagnosi e in cui famiglie e comunità siano parte della cura.
Vuole inoltre trasformare l’evidenza scientifica in una comunicazione efficiente, che riduca lo stigma e metta al centro la persona, favorendo l’accesso alle cure.
Vuole creare un sistema di aiuti concreti e di consapevolezza nelle persone a partire dal linguaggio, dove le parole siano strumenti di relazione e speranza, non di esclusione o stigma.
Puoi fare la tua donazione tramite bonifico bancario intestato a:
Nome: Fondazione Vecchioni ETS
IBAN: IT27 I030 6909 6061 0000 0412 002
Causale: Donazione Fondazione Vecchioni ETS
Codice Fiscale: 98001340151
5×1000: Fondazione Vecchioni ETS
"Con il tuo contributo lottiamo per una cultura che accolga e valorizzi le persone che convivono con la malattia mentale, crediamo nella necessità di una società accogliente per loro e le loro famiglie, che abbatta lo stigma per diffondere consapevolezza e costruire una comunità solidale e inclusiva.
Grazie di cuore,
Daria e Roberto "
Fondazione Vecchioni ETS
Se vuoi informazioni o assistenza per la donazione
info@fondazionevecchioni.it




